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Il Porto di Salerno epicentro economico – sociale del Meridione. Domenico De Rosa, Andrea Annunziata, Orazio De Nigris e Maurizio De Cesare al “Rotary Club Salerno Est”.

“Saranno recuperati circa centotrentamila metri quadrati di territorio sul mare, all’altezza del primo molo, quello antistante la spiaggia del Baia Hotel: risagomeremo tutta quella parte per renderla più bella e capiente in modo da poter accogliere le merci con più ordine, tutelando l’ambiente. Allungheremo anche il Molo Manfredi in modo da consentire l’attracco a più navi.  Riguardo i lavori del cantiere di Porta Ovest, siamo agli ultimi ottanta metri di galleria che speriamo di finire presto”. Ad annunciare queste importanti novità per il Porto di Salerno è stato l’avvocato Andrea Annunziata, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che comprende Salerno, Napoli e Castellammare di Stabia, in occasione dell’incontro: “Il Porto di Salerno epicentro economico – sociale del Meridione”, organizzato presso l’Hotel Mediterranea di Salerno dal “Rotary Club Salerno Est”, presieduto dal professor Rodolfo Vitolo, in interclub con il “Rotary Club Salerno Duomo” presieduto dal dottor Raffaele Parlato, al quale hanno partecipato, oltre ad Andrea Annunziata, il CEO di SMET  Domenico De Rosa;  l’AD di “Salerno Stazione Marittima” Orazio De Nigris e il presidente dell’International Propeller Club  Maurizio De Cesare.  Annunziata ha spiegato che il Porto di Salerno è ben inserito nel panorama internazionale:” Rispetto alle sue dimensioni, è primo al mondo per volume di traffici commerciali e di container.  Con i fondi PNRR ci apprestiamo a rendere ancora più moderno, efficiente e sicuro il nostro scalo, considerando, naturalmente, anche la tutela dell’ambiente”.

Il Presidente Rodolfo Vitolo ha ricordato che il dottor Domenico De Rosa è socio del “Rotary Club Salerno Est”:” È un imprenditore impegnato nello sviluppo dell’economia locale: da Salerno è partito ed è riuscito a sviluppare insediamenti della sua società anche in altre località europee, rendendola una realtà che opera oltre i confini europei”. Ed è stato proprio l’avvocato De Rosa, che ha moderato gli interventi, a raccontare di come la SMET, fondata nel1947 dal nonno Domenico, si sia poi sviluppata, nel 1975, con il padre, il Cavaliere Luigi.  L’Amministratore Delegato della SMET ha spiegato che il Porto di Salerno, che per occupazione diretta ed indiretta, valore aggiunto delle attività, rappresenta la prima industria della provincia, rientra nell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale insieme a Napoli e Castellammare di Stabia. De Rosa ha anche spiegato che l’attività delle Autostrade del Mare, ovvero quella denominata RO-RO (roll on – roll off) è quella prevalente sullo scalo salernitano:” In riferimento all’anno 2022 ci sono state 2126 navi attraccate; 272.000 camion che sono saliti sulle navi (RO-RO); 100.000 materiali vari caricati (Rinfuse), 364.000 Containers; 938.870 passeggeri”. De Rosa ha ricordato che le autostrade del mare sono nate a Salerno, nel 1996, grazie all’armatore Grimaldi:” Rappresentano uno sviluppo nelle politiche dei trasporti nell’Unione europea che punta sull’importanza del trasporto via mare. Lo scopo principale delle autostrade del mare è di migliorare le comunicazioni con regioni periferiche del continente europeo e di rafforzare le reti fra paesi candidati dell’Unione e quelli già membri effettivi”. De Rosa ha anche spiegato che grazie alle Autostrade del Mare sono stati tolti dalle strade quattro milioni di camion:” Abbiamo abbattuto 3,8 milioni di tonnellate di CO2. Riguardo alle trazioni alternative, come gruppo SMET siamo protagonisti, dal 2014, con l’adozione del metano liquido che abbatte il 15% di CO2 e oltre il 90% delle polveri sottili. Siamo in pole position con l’elettrico anche se non crediamo che l’elettrico possa rappresentare il futuro per i veicoli pesanti; siamo già nell’idrogeno e avanti nel discorso dei biocarburanti HVO che sono un’alternativa al diesel a impatto ambientale ridotto”. De Rosa ha evidenziato che c’è ancora molto da fare nel nostro porto: “Ad oggi la maggiore difficoltà che si registra nello scalo portuale salernitano è la congestione degli spazi e la viabilità di accesso che scoraggia lo sviluppo ad opera degli operatori che scelgono altri porti italiani del Mezzogiorno per i propri traffici. Una grande occasione di sviluppo per i nostri territori e per l’intero Mezzogiorno è rappresentata dalle ZES, zone economiche speciali, che però, benché istituite ormai da anni, tardano a dare segnali di effettivo sviluppo economico e sociale soprattutto al Sud”.  L’avvocato Orazio De Nigris, AD della “Salerno Stazione Marittima”,   ha raccontato di quando, nel lontano 1998,  ha cominciato a pensare e sognare che il Porto di Salerno potesse essere  anche un porto per le navi da crociera:” Il 4 settembre di quell’anno  protocollai la prima domanda di concessione alla Capitaneria di Porto: da allora ad oggi abbiamo raggiunto un numero di oltre novecentomila passeggeri ai quali bisogna aggiungere quelli del porto  Masuccio Salernitano che raggiungono la Costiera Amalfitana con i traghetti”.  Un altro obiettivo di De Nigris è quello di creare una sinergia con l’Aeroporto di Pontecagnano:” Faremo in modo da far arrivare i bagagli dei passeggeri imbarcati a Stoccarda, direttamente nella cabina della nave da crociera attraccata a Salerno”. Il dottor Maurizio De Cesare, presidente dell’International Propeller Club di Salerno, ha spiegato che:” Il sodalizio è presente in Italia con 26 Club, con più di 1200 soci impegnati a tutelare gli interessi economici e culturali dell’economia del mare”. È intervenuto l’Ammiraglio Maurizio Trogu che è stato Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno dal 2011 al 2014, che ha ricordato la sua esperienza lavorativa a Salerno dove ha scelto di vivere una volta andato in pensione:” Ho inaugurato il cantiere di Porta Ovest insieme ad Andrea Annunziata. Con mia moglie abbiamo deciso di vivere a Salerno, una città di cui ci siamo innamorati. Mi piacerebbe che la gente di Salerno si innamorasse un po’ di più del Porto di Salerno”.

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